L’ abito nuziale inteso come noi lo vediamo oggi, cioè inteso come tipologia di abito è un’invenzione molto recente da far risalire agli anni venti e trenta del novecento. Nelle epoche passate, invece, l’abito da sposa non era contemplato all’interno delle diverse tipologie di vestiti femminili: c’erano l’abito da ballo, l’abito per ricevere in casa e per fare visita al pomeriggio, l’abito per presentarsi a corte o per andare nelle località di villeggiatura, ma di una sezione speciale dedicata all’abito nuziale non si ha traccia… tempi duri per le wedding planner di inizio 1500… Se parliamo con le nostre nonne e con le nostre sorelle minori e chiediamo loro come ricordano o immaginano il loro abito da sposa, sicuramente ci risponderanno: bianco, lungo, ricco, unico e comunque differente da tutti gli altri abiti che hanno indossato o indosseranno nella loro vita. La caratteristica principale dell’abito nuziale, che la tradizione ha portato sino ai nostri giorni, indica che l’abito da sposa deve essere principesco. Il matrimonio è una favola e la sposa è la protagonista indiscussa della scena e il vestito lo deve sottolineare.
UNA WEDDING PLANNER NEL 1700
Ma la storia ci racconta una verità molto diversa. Fino alla fine del XIX secolo il matrimonio stentava a divenire una favola e l’ abito nuziale non era una veste particolare, né l’abito dei sogni, ma un vestito che potesse essere riutilizzato in altre occasioni come feste o eventi importanti: ogni donna indossava l’abito che meglio rappresenta la famiglia di provenienza. Se immaginiamo una wedding planner nella metà del 1700, il suo compito sarebbe stato di organizzare un matrimonio dove l’abito nuziale della sposa e i suoi ornamenti corrispondessero all’esatto ceto e professione della famiglia di appartenenza, mentre molta attenzione sarebbe stata rivolta alla disposizione degli invitati al banchetto. In questi matrimoni la sposa non indossava abiti che la differenziavano dagli altri invitati, semmai erano la posizione all’interno del banchetto nuziale e il suo comportamento a sottolinearne la condizione di sposa. Infatti le spose contadine usano vestirsi con abiti semplici e pratici come le altre donne presenti, mentre le spose nobili e appartenenti a famiglie di ricchi mercanti indossavano abiti sfarzosi e gioielli che non le differenziavano dalle altre nobildonne presenti. Quello che è sicuro è che una wedding planner del 1700 non avrebbe mai e poi mai consigliato ad una giovane sposa, appartenente a una qualsiasi estrazione sociale, di vestirsi di bianco al proprio matrimonio! In questi anni l’eleganza e la ricchezza sono simboleggiati da colori vivaci e brillanti, e dalle testimonianze dell’epoca l’azzurro viene visto come un colore molto pregiato. Tutto fa pensare che una wedding planner del 1700 avrebbe consigliato alla giovane sposa un abito con fondo azzurro, adornato da brillanti e gioielli e come ciliegina sulla torta un’acconciatura elegante e vistosa.
CHI HA INDOSSATO L’ ABITO NUZIALE BIANCO PER LA PRIMA VOLTA?
Già nell’antica Roma l’abito nuziale indossato dalle donne aristocratiche durante il matrimonio era costituito da una tunica bianca (a Roma il bianco era il colore dell’eleganza e delle nobiltà), ricevuta in dono dai genitori, chiusa da un nodo che poteva essere sciolto soltanto dallo sposo. Ma la prima testimonianza accertata di una sposa vestita di bianco in epoca relativamente moderna è da fare risalire al matrimonio di Maria Stuarda di Scozia con l’erede al trono francese, il futuro Francesco II. E fu un avvenimento rivoluzionario. La regina di Scozia decise di compiere un atto di vera e propria rottura con la tradizione sostituendo con un abito candido quello che le avrebbe imposto il ruolo e la tradizione. Infatti il rango di Maria era altissimo: lei regina stava sposando l’erede al trono di Francia e l’abito avrebbe dovuto dichiarare ed esaltare questa appartenenza ad una classe esclusiva.
IL MISTERO DELL’ ABITO MATRIMONIALE DI MARIA STUARDA
Non è chiaro il perché Maria Stuarda di Scozia avesse indossato un abito nuziale bianco, l’unico motivo potrebbe essere visto nella giovanissima età della sposa, soli 16 anni. Le nozze vennero celebrate il 24 aprile 1558, nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Il corteo nuziale era aperto dai principi reali sontuosamente vestiti, poi, cardinali, vescovi, abati…. tuttavia la sposa era origine di grande scandalo poiché́ il bianco era il tipico colore del lutto per le regine di Francia. I racconti dell’epoca riportano lo stupore per la scelta dell’abito bianco durante la cerimonia nuziale, e dimostrano come questo colore non fosse sicuramente quello prefissato dai canoni e dalla tradizione.

CHI HA RESO POPOLARE L’ ABITO BIANCO?
L’ abito nuziale bianco divenne molto popolare come scelta per le spose dell’alta nobiltà dal 1840, grazie ad un’altra sposa regina: la regina Vittoria d’Inghilterra. Incoronata regina nel giugno del 1838, quando aveva appena 18 anni, Vittoria sposa, 2 anni dopo, l’uomo che amava, nonostante una parte della corte consigliasse matrimoni diversi. Alberto di Sassonia-Coburto-Ghota era cugino di primo grado di Vittoria e il matrimonio in questo caso era una scelta dettata dall’amore che Vittoria provava per lui, non per ragioni politiche o di convenienza. Infatti, Vittoria, rifiutò abito e gioielli tradizionali, e forte della sua posizione, decise di dichiarare pubblicamente che non era una regina quella che sposava Alberto ma una donna innamorata. L’ idea dell’abito di Vittoria fu dunque quella che la sposa Vittoria si “spogliava” della sua ricchezza e dell’ostentazione delle insegne del suo potere.
UN COLORE NUOVO
Vittoria scelse quindi il colore bianco per l’abito a campana secondo la moda dell’epoca, adornato da qualche merletto e ricami preziosi, i gioielli erano in gran parte sostituiti dai fiori d’arancio, che portava anche tra i capelli assieme ai diamanti. Segno di distinzione del suo rango, il lungo strascico. Il suo fu un atto di protesta contro le convenzioni del secolo. Attraverso le sue figlie e nipoti, la tradizione dell’abito bianco della regina Vittoria raggiunse tutte le corti d’Europa e, grazie alla diffusione di fotografie e riviste, il suo abito rivoluzionò i gusti dell’Occidente. Tuttavia l’ abito nuziale bianco era ancora prerogativa di regine e principesse, le uniche che potessero permettersi un abito per ciascuna occasione. La sua foggia era la stessa degli abiti da sera e, se andiamo ad analizzare le collezioni degli stilisti di fine ottocento, non incontreremo nessun modello che è definito abito da sposa, ma piuttosto abito da ballo, abito da sera o abito di corte.
Ma il novecento è ormai alle porte e grazie all’ amore di due regine l’ abito nuziale bianco diventerà uno dei simboli più importanti del matrimonio.